Francesco Ventriglia: “Il mio luxury B&B Villa Core a Capri vuol dire famiglia”

VelvetMag ha contattato telefonicamente Francesco Ventriglia, proprietario del primo luxury B&B nell’esclusiva cornice di Capri. Ecco quello che il giovane Francesco ci ha raccontato del suo lavoro, della sua passione e dei suoi sogni.

Gentile Francesco, ci racconti del suo esclusivo B&B a Capri.

Il mio Bed&Breakfast nasce originariamente come una villa privata. Nel 1889 è stata costruita assieme a quello che oggi è l’hotel Punta Tragara; in seguito il complesso di ville ha avuto vari proprietari di spicco tra cui la famiglia Vismara e poi negli anni ’60 la famiglia Rizzoli che dopo il fallimento ha deciso di vendere ad un altro proprietario, la SOFI s.p.a che ha poi suddiviso il complesso in diverse ville. Così nel 1994 mio padre Antonio ha comprato una di queste ville e da quel momento ho trascorso a Capri tutte le estati della mia infanzia assieme alla mia famiglia.

Com’è nata poi l’idea di trasformare la vostra villa in un B&B?

Ho sempre lavorato nel settore del turismo e nel 2009 mi ero reso conto che era arrivato il momento di mettermi in gioco. Nella mia famiglia a parte mio padre, sono l’unico maschio e vista l’educazione severa dei miei genitori mi sono sempre sentito in dovere di dover dimostrare qualcosa, di provare una nuova esperienza e di diventare il capo di me stesso; così nel 2014 si è concretizzato il mio progetto di adibire la nostra villa al primo luxury B&B di Capri nell’esclusiva cornice di Via Tragara, con vista sui faraglioni; questa scelta è nata anche perché io sono originario di Caserta, ma grazie al turismo presente a Capri, era un vero peccato lasciare abbandonato un immobile del genere che per un periodo ha avuto anche problemi strutturali; così ho colto l’occasione per coniugare il mio lavoro con la mia passione.

Cos’ha di speciale Villa Core?

Villa Core non è un semplice B&B; ciò su cui ho voluto puntare è l’atmosfera di familiarità che si respira quando si entra “a casa mia”. Anche io risiedo in villa e questo mi permette di instaurare un rapporto diverso con i miei clienti, fatto di confronto, di racconti, più confidenziale. Io amo stare in mezzo alle persone e la mia gentilezza nell’accogliere la clientela non è legata ad una sorta di gratitudine, ma al fatto che mi piace lavorare per me stesso e per i clienti, per condividere momenti speciali; anche vivere loro mi dà la possibilità di distinguermi da quegli hotel che hanno solo una reception; io sono lì per loro in qualsiasi momento. Il segreto è proprio quello di ricreare come una sorta di famiglia ove io posso essere sempre disponibile.

Perché proprio il nome Villa Core?

La mia clientela è al 64% formata da turisti e nel vagliare i vari nomi possibili per il B&B, la parola Core era l’unica che in dialetto napoletano poteva assomigliare all’inglese; core vuol dire cuore mentre in inglese si pronuncia senza la vocale finale, “Cor” che vuol dire nucleo. Anche il logo della villa è proprio un cuore che racchiude i faraglioni.

Qual è il suo sogno nel cassetto?

Io sono un sognatore quotidiano, e mi piace la diversificazione. Per ragioni legali non è possibile far crescere la mia struttura, ma il mio sogno sarebbe quello di aprire qualcosa nel mondo della ristorazione. Anche se ben consapevole che non sono un ristoratore, non mi affiderei all’improvvisazione che è la rovina dell’imprenditoria, ma magari mi piacerebbe aprire un piccolo wine bar, un locale che possa regalare dei momenti di relax e ove vi sia un confronto diretto con l’oste. Gli americani definiscono colui che ospita the host e in italiano l’oste è proprio colui che ospita nella struttura ricettiva; questo legame indica che chiunque ospita lo fa come oste, come se fosse famiglia, così come l’albergatore. Aprire qualcosa nella ristorazione manterrebbe il concept che adotto a Villa Core; la familiarità.

Photo Credits: Villacore.it