VelvetMag ha contattato telefonicamente Maria Vittoria Paolillo, giovane jewelry designer, proprietaria del brand MVP e web influencer. Ecco quello che ci ha raccontato Maria Vittoria del suo lavoro, della sua passione e del suo successo ottenuto anche grazie ai social.
Gentile Maria Vittoria, ci racconti da cosa nasce la sua passione per i gioielli.
La mia passione per i gioielli è cominciata da quando ero bambina; provengo da una famiglia che lavora le pietre preziose da ben 180 anni; io faccio parte della quinta generazione e sin da piccola ero a contatto con le pietre e sono cresciuta nel mondo dei gioielli. Subito dopo il diploma avevo iniziato l’università, ma poco dopo mi sono resa conto che quella non era la mia strada. Ho iniziato così a seguire dei corsi di gemmologia.
Quando ha aperto il suo primo negozio come è andata?
Mio padre sei anni fa decise di regalarmi un negozio, ma anche lì mi resi conto che stare dietro ad un bancone non era ciò che volevo fare davvero; la mia idea era quella di sganciarmi dall’attività di famiglia pur rimanendo nell’ambito dei gioielli. Volevo creare qualcosa che avesse un target più giovane, mentre i preziosi trattati da noi fin ora, oro e diamanti, non era certo alla portata di un pubblico giovane. Nel 2012 ho dato vita al marchio MVP e realizzo gioielli in bronzo e argento.
Ci racconti degli esordi del suo brand.
I primi tre anni sono stati molto difficili per me. La mia idea era come una startup, ancora non avevo la certezza di come sarebbe andata; in più mio padre inizialmente non mi supportava a pieno. I miei gioielli appartengono più al mondo della moda, in quanto accessori, che propriamente al mondo della gioielleria; inizialmente ho dovuto quindi superare alcuni ostacoli quali quello di utilizzare il cognome della famiglia; non potevo infatti abbinare il nostro cognome a dei gioielli realizzati con materiali meno preziosi; proprio da questo nasce anche l’idea di dare alla mia linea il nome MVP. Agli esordi del brand avevo compiuto una serie di scelte sbagliate, ad esempio mi ero affidata ad un ufficio stampa che però ha rappresentato un costo molto elevato da sostenere. Dopo i primi anni ho poi eliminati i costi superflui e grazie anche alla pubblicità sui social e al mio social manager sono riuscita ad ottenere una grande visibilità.
Proprio sui social network lei è molto conosciuta; quanto i social l’hanno aiutata per il lancio e la visibilità della sua linea?
Inizialmente ho cominciato a postare su Instagram alcune foto dei miei gioielli, ma qualcosa ancora non funzionava a pieno. Con il mio social manager poi abbiamo iniziato ad associare la mia immagine al prodotto e così ho iniziato a promuovere anche la mia persona e il mio stile di vita; da lì ho riscosso molto successo.
Oggi possiamo definirla una vera e propria influencer.
Quello da influencer è a tutti gli effetti un altro lavoro; più sono conosciuta come persona e più le mie vendite nell’ultimo anno sono aumentate del 70%. Il mio lavoro mi permette di viaggiare molto e di entrare a contatto con diverse persone. E’ anche vero che i social però hanno dei pro e dei contro; attraverso Instagram io racconto la parte più bella di me, ma dietro c’è un mondo. Nella foto che appare sui social si vede l’effetto finale di lunghe ore di lavoro e spesso questo è mal giudicato dalla gente; per fortuna però i miei follower che mi seguono sanno andare oltre e percepire cosa c’è al di là di un semplice scatto.
Nel settembre 2016 è arrivata la collaborazione per una capsule collection con Trussardi, un passo importante per una designer giovane come lei.
E’ nato tutto molto spontaneamente; dopo tre anni e mezzo che avevo avviato il mio brand, Gaia Trussardi mi ha scoperta tramite Instagram e mi ha iniziato a seguire. Ci siamo scambiate qualche like e poi ci siamo incontrate a Milano ad un evento Trussardi. Da lì lei mi ha chiesto di presentarle un’idea originale da poter realizzare in collaborazione per la prossima sfilata; il mio stile le è piaciuto e da quel momento è nata anche una grande amicizia. Trussardi mi ha dato fiducia e non è la prima volta che permette a giovani designer di collaborare con loro; vedere sfilare i miei gioielli in passerella a Milano è stata una grande emozione ed è stata creata anche una distribuzione negli store della maison. Anche a Natale abbiamo collaborato e creato l’evento MVP per Trussardi.
Un sogno nel cassetto?
Mi piacerebbe continuare a poter collaborare con le grandi aziende di moda; fortunatamente adesso ho alle spalle una struttura che può supportare la produzione dei miei gioielli, e la moda è sempre stata una delle mie grandi passioni.
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