Vite al Limite, “Non ho mai lavorato un giorno”: le dichiarazioni del dott. Nowzaradan sorprendono i fan

Le dichiarazioni del Dott. Nowzaradan colpiscono profondamente gli utenti che, da anni, seguono il suo operato.

Nato l’11 ottobre 1944 a Teheran, Younan Nowzaradan deve la sua notorietà al famoso docu-reality statunitense Vite al limite. Specializzato in chirurgia vascolare e bariatrica, il rinomato dottore è considerato uno dei pionieri delle operazioni poco invasive, quali per esempio la laparoscopia – che permette di agire sul paziente a livello addominale, senza apertura della parete tramite bisturi. E’ conosciuto principalmente per la sua collaborazione in favore di pazienti con obesità patologica, volta alla drastica modifica delle loro abitudini e alla conseguente operazione di riduzione dello stomaco.

Il suo operato, degno di nota, è stato documentato ampiamente nella trasmissione in onda su Real Time, la cui diffusione ha permesso di analizzare il suo metodo di approccio con i pazienti e il conseguente tentativo di salvare loro la vita. Moltissimi protagonisti di Vite al limite sono riusciti non solo a rispettare la dieta e superare l’operazione chirurgica, ma anche – a posteriori – a modificare completamente il proprio stile di vita.

Come si evince dal format, appare evidente di come una condizione di obesità (a meno che non si riferisca ad un deficit fisico), spesso deriva da una situazione psicologica tossica pregressa. La maggior parte dei pazienti di Nowzaradan hanno subìto violenze sessuali, abusi e tragici abbandoni; molti vivono un rapporto conflittuale con i genitori e altrettanti si trovano a convivere con partner instabili e poco collaborativi. La presenza del Dott. Nowzarazan ha rappresentato dunque un’ancora di salvezza, che tuttavia non sempre è riuscita nel suo nobile intento.

Dott. Nowzaradan: “Non ho lavorato un solo giorno”

Coltiva una passione e trasformala in un lavoro, in questo modo non lavorerai un solo giorno della tua vita – questo rappresenta un insegnamento fondamentale, soprattutto per le giovani menti che ambiscono alla propria realizzazione. Seguire questo principio, significa sviluppare un pilastro fondamentale per la nostra felicità. Il Dottor Nowzaradan ha rispettato le sue ambizioni, trasformando effettivamente la sua più grande passione in un’occupazione professionale.

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Dott. Nowzaradan: “Non ho lavorato un solo giorno” – credit: Instagram @younannowzaradan – velvetstyle.it

“Non ho mai lavorato un giorno nella mia vita!” – si legge sul profilo Instagram ufficiale del dottore – “Amo ciò che faccio”. Lo scatto ritrae Nowzaradan in compagnia di una paziente, l’ennesima vita che si affida all’iconico chirurgo di Real Time. Sicuramente non sempre le storie raccontate nel documentario hanno contemplato un lieto fine, tuttavia – appare evidente di come sulla bilancia pesino molto di più i suoi successi. Inutile dire che la pubblicazione dello scatto abbia portato ad un’onda di affetto espresso sui social, una delle poche occasioni in cui i fantomatici haters si trovano senza parole.

Vite al limite, non tutte le storie hanno un lieto fine

Il programma Vite al Limite, trasmesso per la prima volta nel febbraio 2012, ha consentito alla popolazione globale di interfacciarsi con una realtà poco conosciuta. I pazienti affetti da obesità patologica possono raggiungere un peso che supera i 300 kg, una condizione che comporta una serie di impedimenti quotidiani. Il rapporto con il cibo – chiaramente tossico – si trasforma così in una vero handicap, responsabile della degenerazione precoce del corpo. Nonostante l’impegno del Dott. Nowzaradan, non sempre i protagonisti di Vite al limite sono riusciti a modificare il proprio stile di vita e soprattutto a superare i singoli traumi psicologici.

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Vite al limite, non tutte le storie contemplano un lieto fine – credit: Instagram @younannowzaradan – velvetstyle.it

Tra i casi che hanno maggiormente coinvolto il pubblico, citiamo per esempio Gina Krasley, scomparsa ad appena 30 anni il 1 agosto 2021, ma anche Angela Gutierrez – la giovane 44enne originaria dell’Ohio ha abbandonato il programma all’ottavo mese, per poi spegnersi il 21 marzo 2023 all’età di 49 anni.

In particolare, Angela Gutierrez aveva dimostrato sin dai primi minuti dell’episodio di non essere particolarmente motivata nel seguire la dieta imposta dal chirurgo. Ricordiamo infatti che, per poter procedere con l’operazione di riduzione dello stomaco, è necessario raggiungere un limite di peso di sicurezza. Per questo motivo, il Dottor Nowzaradan chiede ai suoi pazienti di seguire scientemente una regime alimentare sano ed equilibrato, in modo da abituare il corpo ad un diverso stile di vita.

Angela aveva perso pochissimi chili, per cui il protagonista di Vite al limite si è visto costretto ad escludere la paziente dal programma di dimagrimento. Meno di due anni dopo, la giovane si è spenta improvvisamente. Innumerevoli successi, accompagnati da qualche tragico fallimento. Il chirurgo iraniano – naturalizzato statunitense – prosegue con la sua lotta contro l’obesità, nella speranza di poter salvare più vite possibili.