Contro la crisi e le proteste degli stessi ristoratori, lo chef decide di andare controtendenza: “provocazione, utile solo a far parlare”.
In un’altra estate caratterizzata dalla crisi economica, c’è chi ha scelto di andare controtendenza ed abbassare i prezzi dei propri servizi. Si tratta di una scelta che ha come scopo quello di attivare una sorta di protesta, oltre che non perdere una clientela già in estrema difficoltà.
In questo periodo infatti, stiamo assistendo a scenari disastrosi, dove l’italiano medio si trova a fare i conti con prezzi alle stelle su ogni fronte. Questo periodo vede aumenti a partire dai generi alimentari a beni e servizi di “seconda necessità”, quale possono essere ristorazione e/o ipotetiche vacanze.
Una situazione di certo non semplice, che vede sotto la lente d’ingrandimento ristoratori impazziti e scontrini che citano cucchiaini e piatti di condivisione a pagamento, con la semplice motivazione che tali stoviglie “verranno comunque lavate”.
Questa nuova tendenza ha sicuramente il sapore di protesta da parte di chi lavora e ha a che vedere con un’attività da mandare avanti e dei costi da sostenere che non vanno di certo a braccetto con i prezzi fino a quel momento adottati. In questa protesta però, a rimetterci sono i clienti, coloro che non hanno alcuna responsabilità di ciò che sta accadendo nel nostro paese.
La ristorazione in crisi: ad aumentare sono i generi alimentari
Il quadro della situazione è abbastanza chiaro: l’aumento delle materie prime è in forte crescita rispetto lo scorso anno. Questo vale per coloro che acquistano prodotti casalinghi, ma anche chi li utilizza per il proprio ristorante. La Repubblica ci mostra infatti una statistica abbastanza allarmante: l’aumento più significativo riguarda lo zucchero che ha subito un picco del +54% rispetto al 2022.
Il riso si posiziona al secondo posto con un +39,7%, il latte conservato +30,5%. Una crescita del 25% per formaggi freschi e latticini, +27,2% sull’acquisto di formaggi fusi. L’olio d’oliva raggiunge il +26,1%. In questa situazione disarmante, a commentare la vicenda è stato Gianfranco Vissani, lo chef noto per la sua partecipazione a Master Chef:
“Questo è il primo Ferragosto che viviamo senza l’assillo del Covid – afferma lo chef Vissani ai microfoni de La Repubblica -, ma è sottotono. Le famiglie italiane soffrono la situazione economica che stiamo vivendo, fare spesa è diventato un lusso e poi mancano gli stranieri che arrivano dall’Est Europa e in particolare i russi”.
Una vera e propria ‘denuncia’, quindi, quella dell’amato volto tv, che – stando nell’ambito della ristorazione – non può fare a meno di raccontare come stanno realmente le cose. “Stanno uccidendo il turismo italiano, non è possibile pagare una camera 1.600 euro a notte. I clienti li dobbiamo trattenere, invece così fuggono dal nostro Paese e lo fanno gli stessi italiani che preferiscono andare all’estero perché pagano meno”, ha detto ancora. In tutto questo, lo chef trova inaudita una situazione del genere, dove la protesta non fa altro che andare a gravare sul collettivo italiano.
Gianfranco Vissani: una vita tra passione e successo
Gianfranco Vissani è uno chef stellato di livello nazionale, ma anche internazionale. Classe ‘51, vanta una lunga gavetta che l’ha portato a rilevare il ristorante del padre, sulle rive del Lago Corvara, per poi viaggiare all’estero per tenere diverse conferenze sulla gastronomia. Nel percorso della sua carriera ha raggiunto la notorietà grazie alle numerose partecipazioni televisive a partire dal 1997 su Rai1 con Unomattina.
Dal 2008 al 2010 è stato giudice nel programma La prova del cuoco condotto da Elisa Isoardi e nella stagione 2010-2011 condotta da Antonella Clerici, ne ha curato l’anteprima. In molti lo conosceranno per la sua partecipazione a Master Chef nel 2016, ma la sua attività principale non è la televisione, bensì il suo noto ristorante Casa Vissani, dove unisce la ristorazione al pernottamento.
Per ben 20 anni è stato al primo posto della classifica dei ‘migliori ristoranti italiani‘ nella Guida d’Italia del giornale L’Espresso. Nel 1998 ricevette la sua prima stella Michelin e dal 1999 al 2019 la seconda. Nel 2012 finì addirittura al primo posto con voto 95/100 nella guida del Gambero Rosso, mentre nel 2000 ricevette la laurea honoris causa dall’Università degli Studi di Camerino.
In questo marasma dove “chi può” decide di aumentare i prezzi del propri servizi e prodotti, Gianfranco Vissani non ci sta, e decide di ribellarsi ad un sistema che va solamente a gravare sulla condizione attuale. Il suo appello è rivolto al Governo, dove chiede alla premier di poter fare qualcosa per ‘aiutare’ i ristoratori. “Il rincaro dei prodotti è folle, ma noi abbiamo deciso di andare in controtendenza e quindi ribassare i prezzi del nostro ristorante anche del 25%. Lo abbiamo fatto – conclude Vissani – per andare incontro alla clientela che sta vivendo momenti economici difficilissimi”.
Casa Vissani: quanto costa mangiare al ristorante dello Chef
Il ristorante di Gianfranco Vissani si trova nel cuore del sud dell’Umbria, in località Cannitello, a Baschi, provincia di Terni. Casa Vissani è un grande ristorante – nonché hotel lusso – di gestione familiare. Si tratta di uno dei ristoranti più rinomati del nostro paese, ma ha sempre creduto che i prezzi dovessero essere accessibili alla clientela.
I suoi menù estivi partono da 125 euro sul sito ufficiale, dove comprendono 6 portate, tra cui stuzzichini di benvenuto, 4 piatti, per concludere con la piccola pasticceria. A pranzo è possibile usufruire del menù alla carta, valido venerdì e sabato dalle ore 12.30 alle ore 14.30 e dall’8 giugno: giovedì, venerdì e sabato a pranzo dalle ore 12.30 alle ore 14.30, con portate che partono dai 40 euro.