A 73 anni e con un vero e proprio impero nell’hair stylist, da 1.200 dipendenti e 22 milioni di fatturato, Aldo Coppola si è arreso al cancro: il re dei parrucchieri si è spento nella notte tra mercoledì e giovedì nella sua casa di Milano. A dare la notizia è stato un delegato della famiglia. Coppola era affetto da un tumore alla prostata che gli era stato diagnosticato nel 1998.
Nato in una famiglia di parrucchieri, l’hair stylist delle dive ha iniziato a lavorare nel salone del padre giovanissimo, negli anni ’50. Come ha raccontato appena un mese fa in un’intervista al quotidiano La Repubblica, detestava la scuola, “ma non l’imparare“. E infatti fa tesoro degli insegnamenti del genitore e nel 1965, ad appena 25 anni, apre il suo primo negozio a Milano, in via Manzoni.
Sostenitore di uno stile vivo, semplice e inventore delle colorazioni naturali, perché non riusciva a tollerare che i capelli fossero “decolorati e poi tinti, due volte aggrediti dalla chimica“, con il suo modo di essere e di concepire la moda, Coppola è diventato negli anni il parrucchiere prediletto dei grandi stilisti – Giorgio Armani, Valentino, Gianfranco Ferrè e Versace – e di star e celeb del mondo del cinema e dello spettacolo. Un successo che lo porta ad aprire numerosi atelier in Italia e all’estero – a Mosca, a Londra e pure in Asia – e poi, negli anni ’90, a dare il via a un progetto di franchising e a fondare un’Accademia di hair styling.
Cresciuto in una famiglia socialista, Coppola nell’intervista a La Repubblica ha ‘svelato’ di avere votato Beppe Grillo alle ultime elezioni, ma di esserne rimasto deluso, e ha confidato che avrebbe fatto meglio a dare la sua preferenza a Matteo Renzi. Una simpatia che ha detto essere condivisa anche da molte delle clienti dei suoi saloni.
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