Angelo Garini, l’architetto dei sogni si racconta: “Sono ciò che respiro da sempre”

Esistono ancora i gentiluomini, amanti dell’arte e dell’architettura, con la passione per i fiori e il gusto del ricevere? Sono pochi, pochissimi, ma qualcuno c’è e Angelo Garini è tra loro. Garbato ed elegante, il wedding planner conosciuto anche come l’architetto dei sogni è un professionista, e prima ancora una persona, che conquista con la sua semplicità. Una semplicità che è una storia di famiglia dove l’amore per il bello, inteso in maniera totalizzante, come modo di essere e di vivere, è la pietra fondante di ogni costruzione, che sia un progetto di design, l’allestimento di un matrimonio o di un evento, una rivista. E quella storia Angelo Garini ha scelto di condividerla con noi.

Angelo, lei è davvero eclettico: architetto, organizzatore di matrimoni ed eventi, designer, editore… Ma c’è un ruolo che sente suo più di un altro?
Nasco come architetto e porto in tutti questa mia passione. Del resto, dallo spazio dell’abitare si sviluppa lo spazio dell’accoglienza: quando progetto un evento parto sempre dallo studio dello spazio e delle sensazioni che deve trasmettere. E lo stesso principio mi guida quando scrivo un articolo: comunicare emozioni a chi legge. Ecco, mi definirei un architetto che studia le emozioni e le sensazioni.

E’ una vocazione di famiglia…
Sì, mio nonno è stato un famoso architetto del ‘900. A lui si deve l’invenzione della struttura a ponte degli Autogrill, progettata con Pavesi. Anche mia nonna era molto creativa, amante della casa e dell’arte del ricevere. E i miei genitori mi hanno sempre appoggiato. Tutto si ricollega alla dimora di famiglia, Villa Garini e Cà Bianchetti sul Lago Maggiore, un vero e proprio luogo dell’anima, ispiratore di passioni come il giardinaggio e la bella tavola.

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Con la Garini Immagina lei è uno dei più quotati e richiesti professionisti del settore: può dirci quali sono gli ingredienti per un matrimonio perfetto e di successo?
Io ho scritto proprio un decalogo del matrimonio, ma se vogliamo prendere in considerazione solo alcuni punti, per prima cosa bisogna ricordare che è un evento della tradizione, con precise regole di bon ton e galateo. Gli sposi sono i padroni di casa e devono tenere conto delle esigenze di tutti gli invitati, in modo trasversale, dagli ospiti anziani a quelli più piccoli. Per cui va bene il matrimonio bello e scenografico, ma che non comporti disagi per i partecipanti: gli sposi devono dare il meglio per far sentire gli invitati a proprio agio. Poi bisogna rispettare la stagione, negli addobbi floreali così come nel menu, e i tempi. Deve essere una festa per tutti: il pranzo dovrebbe essere di massimo quattro portate e non durare più di un’ora e mezza.

E invece gli errori da non commettere mai?
No assolutamente a eccessi e stravaganze e agli scherzi agli sposi. Ricollegandomi a quello che ho detto prima a proposito dell’accoglienza, evitare di scegliere una location molto lontana per il ricevimento.

Noi siamo un magazine di moda e la domanda è naturale: la sposa più elegante?
Se vogliamo fare un nome, dico la Principessa Grace: lei è la sposa perfetta. Più in generale, la sposa deve essere se stessa. La più elegante è quella che nella vita ha un equilibrio tra essere, apparire e stile. E’ un atteggiamento mentale. E naturalmente non vale solo per la sposa, ma anche per lo sposo.

Lei è definito l'”architetto dei sogni” e i suoi bellissimi allestimenti spiegano perché: che cosa la ispira per creare il progetto di un evento?
Si può ricondurre tutto al percorso della mia vita: vedere e riconoscere le cose belle, metterle insieme e farle stare bene. Io attingo dai miei ricordi, ma d’altro canto bisogna avere anche la mente molto aperta. Un giro per negozi può essere utilissimo: non per comprare, ma per guardare gli allestimenti delle vetrine. Così come andare a una mostra d’arte e leggere libri e giornali: io per esempio leggo di tutto, anche riviste di vario genere. E poi bisogna essere umili, recettivi. Ancora oggi mi vengono in mente frammenti di conversazioni che ho ascoltato quando ero piccolo, alle cene organizzate dai nonni.

Com’è nata invece l’idea del suo magazine Immagina?
Volevo mettere il mio mondo a disposizione di più persone, per rendere loro la vita più bella. Da un punto di vista estetico, intendo, perché bisogna sempre ricordare che di feste e allestimenti si parla. E poi mi piace molto scrivere, collaboro anche con Vanity.it e Style.it. Dietro non c’è un progetto di marketing, né un business plan.

Abbiamo sentito parlare dei Salotti Garini: che cosa sono?
Anche questo progetto nasce dalla volontà di rivolgerci a un pubblico più ampio. Sono dei veri e propri salotti in giro per l’Italia dove chiacchierare del proprio matrimonio. Abbiamo inaugurato a Napoli a dicembre e nelle nostre intenzione c’è di aprire ad Ascoli, Lecce, Genova e Roma. Una volta le persone venivano a Milano, ora invece c’è meno disponibilità a spostarsi e così con i Salotti Garini siamo noi ad andare da loro. Sono posti dove si trovano collaboratori di mia assoluta fiducia e dove posso essere presente anch’io. Purtroppo paghiamo il prezzo della visibilità: le persone credono che i nostri servizi siano inarrivabili e invece non è così, noi organizziamo il matrimonio in base al budget.

Lei è anche attivissimo nel settore della formazione. Ci racconta qualcosa dei suoi corsi?
Si tratta di due corsi: uno ha come obiettivo la formazione di wedding planner e curatori di eventi e l’altro è dedicato alla creatività. Il primo dà le cognizioni di base per avvicinarsi alla professione, dura 5 giorni ed è tenuto da me e da miei collaboratori, mentre il secondo è un laboratorio dove io sono l’unico docente, ha una durata di 3 giorni e offre la possibilità di partecipare al backstage di un mio evento.

Un’ultima domanda. Noi ci ricordiamo di lei in tv e ci piacerebbe rivederla sul piccolo schermo, magari con una trasmissione tutta sua: c’è qualche progetto?
Sì, un progetto c’è. Il format è molto carino e secondo me può avere successo. Ora stiamo lavorando a trovare chi lo produca.

Foto by Ufficio Stampa