Jennifer Lawrence testimonial Dior: contratto multimilionario

Come volevasi dimostrare: “Non importa che se ne parli bene o male, l’importante è che se ne parli“. E così inciampare sulle scale agli Oscar 2013 e diventare il bersaglio del web ai Golden Globes 2014, ogni volta a causa del vestito Christian Dior indossato, vale a Jennifer Lawrence una ‘ricompensa’ compresa tra 15 e 20 milioni di dollari. Nessun errore, avete letto bene: a quanto pare infatti l’eroina di Hunger Games sta per firmare un contratto multimilionario con la maison guidata da Raf Simons per esserne il volto per i prossimi 3 anni.

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A lanciare la ‘bomba’ è stato il magazine online PageSix, che cita una non meglio precisata ma a quanto pare piuttosto affidabile gola profonda. “Non c’è nessun accordo firmato, ma Jennifer si trova benissimo con Dior ed è aperta all’idea di continuare la collaborazione” (la giovane interprete lavora con la griffe dal 2012, ndr), ha rivelato la misteriosa fonte, le cui parole sarebbero state indirettamente confermate da un altro insider, secondo cui l’intenzione della maison francese è di aggiudicarsi in esclusiva l’attrice, non solo facendola diventare testimonial delle proprie campagne, ma anche vestendola in occasione di ogni red carpet e/o evento ufficiale.

E così gli agenti di Jennifer si sono seduti al tavolo con i rappresentati di Dior per portare a casa un accordo che potrebbe essere il più ricco della storia. Anche se, in effetti, spalmando l’ingaggio su tre anni, la cifra è meno monster di quanto non sembri… Naturalmente per i canoni del fashionbiz: per essere la testimonial di Sì, il nuovo profumo di Armani Fragrances, Cate Blanchett ha strappato un contratto da 10 milioni di dollari.

Comunque sia, tra molte indiscrezioni e nessuna smentita l’accordo sembra essere cosa fatta e in discussione sarebbe solo importo: a ‘ballare’ sono 5 milioni di dollari e chissà se Raf Simons, dopo aver dichiarato di essere rimasto colpito dal carisma di Jennifer “sullo schermo nei film di maggior successo, ma anche dalle sue straordinarie interpretazioni di personaggi più sottili e complessi” (e qui impossibile non pensare alla moglie finto-svampita di Christian Bale in American Hustle), riterrà che vale la pena sborsarli per averla come musa in esclusiva delle sue creazioni. Capitomboli, photobombing, linguacce e parodie comprese.

Foto by Kika