E’ un viaggio dalle origini al futuro della moda il quinto giorno della Parigi Fashion Week 2014: se Vivienne Westwood infatti ha deciso di rendere omaggio al primo coutourier, lo stilista britannico Charles Frederick Worth, Jean Paul Gaultier ha portato pubblico e addetti ai lavori nello spazio, con un allestimento e – soprattutto – una sfilata ispirati alle suggestioni della fantascienza, passando per un tributo al punk.
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Punk di cui, ironia della sorte, è regina di stile la signora Westwood, la quale però per l’Autunno Inverno 2014/2015 ha deciso di tornare alle origini del fashion. “Questa collezione è una libera interpretazione dell’opera di Worth. L’abbiamo poi declinata con influenze Ashaninka, tribù che abbiamo visitato in Perù nel 2013“, ha detto la stilista, secondo quanto riporta La Repubblica, spiegando che lei e il marito Andreas Kronthaler sono “sempre stati affascinati dagli archivi del costume” e che l’occasione di una visita “al Victoria and Albert museum per un’importante esposizione fotografica dedicata alla maison Worth” è stata la scintilla che ha acceso la loro creatività per la nuova collezione.
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Nella cornice dell’Oratorio del Louvre (oggi tempio protestante) è dunque andato in scena uno show di grande impatto visivo, potente e immaginifico, che ha visto salire in passerella abiti sontuosi ed elaborati, dai volumi costruiti e importanti, insieme a Regency blazer, camicie dalle maniche morbide e dai maxi polsini, gonne lunge dal design ora fluido ora geometrico, declinati in tessuti a stampa peruviana, tartan, tulle, chiffon, raso, in un accostamento di materiali e linee solo apparentemente cacofonico, ma in realtà perfetta espressione dello stile forte, contemporaneo e sperimentale dell’inarrivabile signora della moda inglese, orfana della sua celebre chioma rossa e con un taglio cortissimo di capelli grigi.
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Tutt’altra storia invece da Jean Paul Gaultier, che invece ha fatto un salto in avanti di diversi secoli, proponendo una collezione dichiaratamente futuristica, ma anche ricca di suggestioni punk e non priva dell’ironia che da sempre caratterizza i capi dello stilista francese. In una scenografia ispirata a Star Trek, JPG ha invitato i presenti a un viaggio nello spazio, a una vacanza intergalattica, in compagnia della special guest Rihanna (che poi si è dileguata da una porta secondaria) e di una collezione che è sembrata più un divertissement, un esercizio di stile, che una vera e propria offerta per la prossima stagione fredda. Tra Union Jack, chiome punk, colori rutilanti, argento e linee che non lasciano nulla all’immaginazione, lo stilista ha messo in scena uno spettacolo-celebrazione della sua storia, senza tuttavia mancare di inserire nuove, affascinanti, suggestioni.
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