Alta moda Roma, stop da gennaio 2015: stilisti in rivolta, la Curiel scrive a Renzi

Pochi giorni fa la notizia spiazzante: “Stop definitivo ad AltaRoma altamoda“, la sfilata di haute couture della Capitale la cui prossima edizione era stata già stabilita per gennaio 2015. Un fulmine a ciel sereno che in una manciata di minuti ha lasciato senza parole modelle, sarte, ricamatrici, hairstylist, stilisti e i tanti addetti del settore che già da mesi stavano preparando l’evento. Ma dal Comune la decisione è arrivata ormai a giochi fatti: “Il Campidoglio lascerà le società partecipate che non rientrano nelle attività strategiche proprie del Comune“, ha dichiarato il sindaco Marino.

Di fronte a queste poche ma chiare parole c’è chi a tacere non ce l’ha fatta e a smettere di lavorare per Altaroma neanche. Si tratta di Lella Curiel, casa di moda prestigiosa e storica nelle sfilate della kermesse modaiola capitolina: “Non volevo crederci, il Paese è allo sfascio, Roma è così ‘sputtanata’ che era proprio il momento per fare qualcosa di bello – ha detto la stilista del marchio – martedì 16 dicembre ho scritto anche una lettera al presidente Renzi perché so che capisce l’importanza e il valore del made in Italy nel mondo – ha poi sottolineato – ma ancora non mi ha risposto“.

Impossibile fermare una kermesse come Altaroma. A pensarla così sono in tanti (tutti per la verità). Di “doccia fredda” ha parlato Giada Curti, designer scoperta proprio da AltaRoma; “un grave danno per l’immagine, non solo per la moda, ma per Roma e per l’Italia intera“, ha affermato Sabrina Persechino. “Addolorato perché da Roma ci aspettavamo qualcosa di più, invece si è fatto un doppio balco all’indietro“, si è detto l’imprenditore di Sarli Massimo Anselmi. E la scia delle proteste da parte degli stilisti continua.

Un’atmosfera di delusione, di profonda amarezza e anche un bel po’ di rabbia si respira in queste ore a Roma. “Come si fa?” si domandano le case di moda. E come sempre accade nei momenti di difficoltà c’è chi si tira su le maniche e per non fare crollare tutto cerca una soluzione. Una prima proposta è arrivata da Renato Balestra che avrebbe in mente di allestire passerelle, camerini e quant’altro nel suo villino in via Cola di Rienzo. Una seconda dalla Persechino che ha indicato il Vecchio Lanificio al Gazometro per la manifestazione di haute couture. Una terza è infine giunta da Giada Curti che ha pensato a un evento fai da te: “Ho sentito qualche collega e forse, sempre per fine gennaio, tenteremo di organizzare un evento di moda ‘autogestito’. Se AltaRoma, per l’occasione, ci prestasse almeno il nome, forse riusciremo almeno a contenere i danni“.

C’è delusione ma non sconforto dunque tra gli stilisti che non hanno alcuna intenzione di arrendersi, ma anzi di ripartire proprio da qui, proprio da questo spiazzante stop di AltaRoma.

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