Sipario alzato su Altaroma. La kermesse capitolina ha acceso i riflettori nel cuore della Dolce Vita romana. Ad aprire le danze Giada Curti, la maison di moda che ha sfilato nella splendida cornice del Grand Hotel Saint Regis. Fa un salto indietro Giada Curti, guarda alla moda volgendosi al passato, agli anni Sessanta e ad un mito. La sua Primavera/Estate 2015, infatti, è un omaggio a Sophia Loren e al personaggio di Marcello Mastroianni. “Sophia: ieri, oggi e domani” è il nome della capsule di Giada Curti. Perché la moda è così: reinterpreta il passato proponendo, nel presente, le tendenze future.
Ecco, allora, in passerella, Raffaella Modugno, amica della Curti, che apre la sfilata interpretando la Loren. Sulle note di Abat Jour, la modella sfoggia un abito rosa di broccato che segna il punto vita; l’acconciatura vaporosa richiama il volume della gonna alla caviglia. Un omaggio al passato ma, soprattutto, un omaggio ad una femminilità che ha perso i contorni e che, oggi, vuole tornare nitida e brillante. Una femminilità mai volgare, mai gridata. La donna Giada Curti è un’idea sottovoce ma chiara. E il messaggio non passa soltanto attraverso gli abiti: anche gli accessori, l’hairstyle e il make up completano l’immagine.
Le gonne sono al ginocchio, gli abiti esaltano strategicamente il punto vita, le camicie lasciate sbottonate, i paltò a tre quarti, o pantaloni ampi. Le forme sono lineari ma sofisticate; i tessuti sono morbidi ed eleganti, come l’organza di seta, il pizzo macramè, chiffon e taffetà. I colori sono quelli della stagione calda e sfumano dal chiaro al brillante in una palette che vira dal bianco al verde acqua marina, dal turchese al fucsia. 20 creazioni di prêt-à-porter e di haute couture per un tuffo nella prossima stagione e nella Dolce Vita: una filosofia più che una semplice collezione, un ritorno al passato e all’esaltazione di una bellezza tutta naturale, niente di artefatto e rigido.
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