Se la moda è espressione di stile e di pensiero, perché allora non affidarsi alla filosofia? Alessandro Michele, designer di casa Gucci, per il comunicato di presentazione ha scelto le parole di Giorgio Agamben: “La contemporaneità è quella relazione col tempo che aderisce a esso attraverso una sfasatura”. È quindi contemporaneità la chiave e l’ispirazione dello stilista che ha esordito con la moda donna.
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La Milano Moda Donna ha aperto le danze ieri, 25 febbraio, e la passerella Gucci è stata la più attesa non solo della Fashion Week ma degli ultimi mesi. Passata la bufera Frida Giannini, tutti gli occhi sono stati puntati sul nuovo eletto, Alessandro Michele. Con la moda uomo aveva stupito tutti creando una collezione in una sola settimana. E adesso, in passerella, l’Autunno/Inverno 2015-2016 della donna Gucci.
Tanti i richiami alla sfilata di esordio: la prima impressione è che Michele abbia preso i modelli maschili e li abbia reiventati sul corpo femminile. Abbiamo rivisto, infatti, fiocchi morbidi e vaporosi al collo o sottili, come le cravattine anni Sessanta, camicie con rouches, pantaloni classici con le pinces, mocassini, tailleur pantalone dalle giacche lunghe e gambe larghe.
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I baschetti hanno l’aria dei pittori di Montmartre, i pon pon che ciondolano dai lacci delle ballerine alla schiava hanno un tono romantico su un mood estremamente androgino. In minoranza, infatti, i look iper femminili fatti di pizzo, camicette retate o di voile su seno nudo, gonne lunghe plissettate, minidress floreali con scolli a barca arricciati. Tanti i colli alla coreana declinati su giacche e cappotti impreziositi da inserti in pelliccia a mo’ di manicotti.
Tante stampe dal floreale al tropicale orientale. La palette è ampia e mixa rosso aranciato, verde bottiglia, bluette, terra bruciata, nudo, azzurro polvere, rosa, vinaccia e nero. La donna Gucci, il prossimo inverno, non svetterà su tacchi vertiginosi ma resterà con i piedi per terra: proposte flat ricoperte in pelliccia e classici mocassini in pelle nera con l’iconica fibbia.
È un’atmosfera hipster e metropolitana quella proposta da Alessandro Michele. Sono donne che camminano lungo quelle strade dove ognuno veste secondo un gusto, un umore, senza inseguire uno stile o una moda. La femminilità lascia il passo ad un mélange in cui i guardaroba si confondono e gli uomini si ispirano alle donne e le donne rubano gli abiti agli uomini.
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