Gabrielle Deleuze, Lucky Ladies: “Se vuoi fare la modella pedala! Bisogna impegnarsi”

Di Lucky Ladies, la trasmissione di Fox Life che raccontava le giornate di 6 donne napoletane dell’alta borghesia, si è detto molto in questi mesi. C’è chi lo ha amato, senza ma e senza se, e chi lo ha criticato, perché lo ha considerato finto. Ma, di certo, le protagoniste hanno affascinato il pubblico italiano, soprattutto per il loro stile, la classe, gli abiti sfoggiati puntata dopo puntata e la loro passione per la moda. Per questo, abbiamo deciso di parlare con chi, tra di loro, non solo ha un vero e proprio passato nel mondo del fashion, ma ancora oggi è impegnata attivamente nella scoperta di nuovi talenti: l’ex modella Gabrielle Deleuze, l’unica della trasmissione a non essere napoletana di origine (è nata a Panama), ma allo stesso tempo la più “partenopea” di tutte, visto anche il suo tifo smodato per il Napoli calcio.

Gabrielle, lei è stata un’indossatrice. Cosa ricorda di quegli anni?
Ho lavorato sulle passerelle per circa 30 anni, più o meno dal 1985. La mia prima esperienza fu uno stage da Nina Ricci durante l’estate, prima di iniziare la scuola di moda, Esmod a Parigi. Sono stati anni intensi e ricchi, studiavo e lavoravo allo stesso tempo, mi sono divertita tantissimo.

E com’è il suo rapporto con la sua immagine di oggi?
Lo stesso di sempre, sereno e tranquillo.

Per lei, modelle si nasce o si diventa?
Direi tutte e due, c’è chi ci nasce e chi invece ci diventa con impegno, costanza e qualche sacrificio: ma per riuscire impegnarsi seriamente. Solo volerlo non è una garanzia che il sogno si realizzi.

Da quello che si è capito lei è impiegata nella moda, cosa fa esattamente?
Faccio consulenza per dei clienti, soprattutto del Middle East nello show room di Parigi, seguo le vendite e poi vado alla “scoperta” di nuovi brand e designer e seguo lo sviluppo delle collezioni secondo le esigenze del mercato. Inoltre, a Panama, sono sempre alla ricerca di materiali, disegni e tessuti innovativi per il nostro vestito tradizionale, la Pollera, un vero e proprio gioiello del nostro artigianato locale.

Se un giorno una delle sua figlie volesse intraprendere la stessa sua professione l’aiuterebbe?
Io sono polivalente, non ho mai fatto solo la modella o la manager, perciò un domani le mie figlie avranno tutto il mio appoggio per intraprendere la carriera che vorranno, l’importante è che siano felici per quello che faranno.

Quali sono gli stilisti di oggi che le piacciono di più e che segue?
Quelli che non ci sono più.

Parliamo di Lucky Ladies: lei sotto i riflettori c’è sempre stata, ma come considera questa esperienza tv?
Devo dire che mi sono divertita e mi hanno sorpreso molto le diverse reazioni delle persone, ma anche vedere i singoli individui che nel 2015 sono ancora condizionati dai cliché.

Durante le puntate lei ha aiutato Francesca Frendo, l’architetto, ha creare un modello. E’ stato per “copione” o perché crede realmente che possa diventare una stilista?
Non è una questione di copione o di credere che tu sia capace o no, tutti possiamo fare tutto a livelli piccoli o in grande scala, l’importante è provarci sempre e comunque con coraggio e determinazione. Con Francesca, poi, siamo amiche sul serio, per questo sono stata felice di darle una mano.

Ma insomma, ci sarà una seconda stagione e, soprattutto, lei ci sarà?
Questa domanda è meglio farla alla Fox, non sono solo io a decidere.

Infine, può dare un consiglio a chi volesse intraprendere la carriera di modella?
Dico solo una cosa: se vuoi la bicicletta… pedala!

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