Dobbiamo ammetterlo. Quest’anno la Festa del Cinema di Roma è un po’ sottotono. Forse perché non c’è più il Festival (non a caso è cambiato anche il nome della manifestazione). Forse perché si è deciso di puntare più sulla qualità dei film che sul richiamo di attori importanti (i pochi presenti a volte si negano perfino ai fotografi accreditati, scatenando così rivolte generali). Ad animare la situazione però è arrivata ieri, martedì 20 ottobre, Monica Bellucci per presentare Ville-Marie del giovane regista canadese Guy Edoin (e a breve sarà sul grande schermo anche con Spectre nel ruolo della Bond Girl). Per l’occasione l’attrice ha scelto un lungo abito nero di pizzo firmato Dolce & Gabbana.
Non ci stupiamo affatto di questa decisione, visto che è testimonial della maison. Ormai il loro sodalizio artistico continua da molto tempo, perciò Monica non può far altro che indossare i loro capi d’abbigliamento. “Scegliere il colore del rossetto – ha dichiarato in merito alla campagna di Dolce&Gabbana Classic Cream Lipstick – dipende molto dallo stato d’animo. Vuol dire saper essere eleganti e sensuali allo stesso tempo, quindi significa essere una donna che ha molto di italiano. Domenico (Dolce, ndr) è uno degli artisti più eclettici che conosco. Può fare qualsiasi cosa“.
La Bellucci ha da poco compiuto cinquantun’anni, eppure il tempo sembra non passare mai. E’ normale che i brand facciano a gara per averla come volto per diverse collezioni. La bellezza è un regalo. La vita è stata molto generosa con lei. Anche se lei stessa è consapevole che non dura per sempre: “Alla mia età arrivano dei ruoli particolari come questo – ha dichiarato nel corso della conferenza stampa con i giornalisti – che non avrei mai potuto interpretare vent’anni fa. Ad un certo punto bisogna coltivare la bellezza interiore, che prende necessariamente il posto di quella biologica“.
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