Il Giulietta e Romeo, un capo intramontabile che racchiude la passione per la moda di una grande imprenditrice italiana: Luisa Spagnoli
Negli ultimi dieci anni, (a parte le nostre nonne), avevamo ormai archiviato la definizione “Giulietta e Romeo” per riferirci al quel completo composto da una maglietta a girocollo con mezze maniche con sopra un golf con maniche lunghe con abbottonatura davanti, preferendo l’espressione anglosassone “twin-set”. Ma ecco che complice la straordinaria fiction di Raiuno dedicata alla grande stilista Luisa Spagnoli, (che ha fatto scoprire alla maggior parte del pubblico la sua nascita nella produzione di cioccolato fino all’invenzione del Bacio Perugina), interpretata magistralmente dalla bellissima Luisa Ranieri, ecco che riscopriamo l’etimologia di un’espressione ricca non solo di significato, ma anche di valore.
Fu proprio Luisa Spagnoli, in territorio perugino, durante i primi decenni del secolo scorso, a proporre i primi capi spalla di maglieria da donna, tessuti con la lana d’angora, ricavata dall’amorevole pettinatura dei conigli per ricavarne dei filati. Pensando a tutte quelle donne, che non potevano permettersi il chasmere, Luisa Spagnoli, pensò di intraprendere la via della moda, proponendo un capo meno costoso rispetto al cashmere, estendendo così il pubblico femminile, ma allo stesso tempo senza mai abbandonare quell’obiettivo proprio del Made in Italy, che si caratterizza per l’alta artigianalità, buon gusto e prezzo contenuto.
Presente dunque da quasi un secolo sul mercato, il Giulietta e Romeo viene proposto ogni anno su tutte le passere e ormai in tutte le versioni, dai materiali leggeri o pesanti a seconda delle stagioni, a seconda dell’occasione d’uso, fino alle tonalità più di tendenza del momento e perchè no anche con stampe, applicazioni e ricami per un risultato sempre al passo coi tempi. Un capo allora che nasce da una donna che pensa a tutte le donne, che prende il nome da una grande storia d’amore, e che diventa un’intramontabile must-have di un guardaroba bon-ton.
Foto by facebook