Una delle figure più affascinanti che da sempre vive distinto nel mondo della moda, è quella del dandy.
Il dandy nasce in Inghilterra agli inizi dell’Ottocento, dopo la Rivoluzione francese, quando lo stile che meglio si sposava con i valori della nuova epoca, non era più quello dell’aristocratico, ma piuttosto quello del gentleman.
Il dandy si caratterizza oggi come allora, per i suoi abiti dalle linee semplici su pregiatissimi tessuti di taglio attento, che dimostrasse il gusto raffinato ed originale.
Lo stile del dandy, dal gusto discreto ma visibile senza mai cadere nell’eccesso, rappresentò quel trampolino di lancio per lo sviluppo della classe media, che dall’ottocento in poi diede vita ai più famosi uomini riconosciuti come tali, Oscar Wilde, Beau Brummel e Robert de Montesquieu solo per citarne alcuni.
Il dandy passa le ore a decidere cosa indossare, a curare il suo aspetto, è attento ad ogni minimo dettaglio ma non lo dà a vedere in pubblico. Il suo segreto risiede nella sobrietà e in quel nonchalance costruito. Il suo comportamento e il suo abbigliamento non tradiscono mai un elevarsi rispetto agli altri, ed è per questo motivo che uno snob non potrà mai essere un vero dandy, poiché in lui sarà sempre troppo forte la voglia irrefrenabile di elevarsi nella gerarchia sociale.
La figura dello snob, è anch’essa importante, proprio perché rappresenta la figura più avversa e malata nel panorama del mondo della moda. Il termine snob ha origini medioevali, nella pratica di Oxford e Cambridge nel far precedere i nomi degli studenti con la dicitura sine nobiltate, in seguito abbreviato in s. nob. Quest’ultimi studenti, erano inoltre sollecitati a dimostrare di essere al pari degli studenti nobili, e così spinti dalla voglia di ambire e di competere socialmente con gli eredi dei titoli nobiliari, la storia poi ci insegna la scalata della borghesia, che tende oggi a catalogare, coloro che cercano di prevalere sugli altri quanto a fama, successo, potere, ostentazione, come appunto snob.
Il dandy allora lo possiamo definire come una persona che sposa la moda, che ne fa una compagna e alleata lungo la sua esistenza, che fa tutto convergere intorno ad essa, senza correre il rischio di cadere nell’oblio, senza perdere la propria originalità, la propria personalità. E forse è questa un’altra grande sfida di questo momento storico, cercare di non sopravvivere all’autenticità, ma piuttosto abbracciarla.
Ma la figura del dandy, che si è scelto di riportare, proprio perché è la più «luminosa», quella che più spicca tra i tanti «volti» della moda, è solo un esempio. Ognuno di noi, anche tra i più schivi, anche inconsapevolmente, è a contatto con il mondo della moda, per scelta o anche per non scelta, perché la stessa non scelta implica una scelta più di quanto non si possa immaginare. Oggi il dandy italiano per eccellenza, è l’imprenditore Lapo Elkann, capace di distinguersi per i suoi outft ricercati e mai ostentati.
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