Daria Bignardi impone il nuovo dress-code di RAI3: niente più tacchi ed abiti scollati in TV, ed è subito polemica.
Niente più abiti fascianti, niente tubini, rigorosamente banditi quelli di colore nero. Sono troppo sexy per la tv di Stato. E niente tacchi – Sarebbero questi i nuovi dettami imposti dalla neo-direttrice di RAI 3 Daria Bignardi. Le conduttrici dovranno rigorosamente attenersi al codice di stile imposto, senza nessuna eccezione. Anche il trucco dovrà essere leggero e senza nessuna licenza, neanche se lo richiede la conduttrice e dovrà essere intonato ai “colori tenui” delle camicette, che dovranno esser sobrie, con scollature minime, gonna o pantalone e tacco rigorosamente basso. Stessa regola per gli orecchini e gli altri accessori, che in nessun modo dovranno essere vistosi.
Naturalmente le nuove regole sono destinate a sollevare un grande vespaio di polemiche, perché non tutte e conduttrici sono disposte a rinunciare al proprio stile personale per adattarsi al nuovo rigore quasi monastico imposto dalla Bignardi, ma la direttrice non intende recedere dalla sua posizione e chi non accetta, dovrà rinunciare al suo incarico presso la RAI.
Sorprende la notizia anche perché, in un’epoca di grande libertà di stile e di costume, queste “disposizioni” suonano un po’ stridenti. In molti si chiedono poi come farà la Bignardi, che è stata la prima a apparire in TV con i tubini da lei banditi e i tacchi alti, ad imporre queste regole a giornaliste del calibro di Bianca Berlinguer, Maria Cuffaro, Concita De Gregorio, Milena Jole Gabanelli e tanti altri volti noti della RAI.
Si tratta davvero solo di buon gusto o di una presa di posizione? Non ci sarà il rischio di omologazione in un Paese come l’Italia che è emblema di stile in tutto il mondo?
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