Guido Lembo, musicista, cantante, showman, artista poliedrico, da 50 anni è l’icona del lifestyle dell’isola più glamour: Capri. Titolare di “Anema e Core” – la taverna più famosa al mondo, che attrae celebrities e personaggi illustri da ogni dove – con il suo repertorio e la sua personalità carismatica, è il cuore pulsante della movida caprese. In quest’intervista si racconta in esclusiva.
Il 13 agosto 2016 terrà un concerto alla Certosa, un grande evento targato “Anema e Core”, come nasce questo progetto?
L’anno scorso ho già tenuto un concerto alla Certosa, in occasione dei festeggiamenti per i miei 50 anni di carriera. Fu un evento bellissimo. Quest’anno lo dedico a mio fratello Bruno che non c’è più.
Di lui Lei ha detto che è stato un Suo maestro di vita e di musica…
Bruno mi comprò la mia prima chitarra quando ero piccolo, era un grande artista e un uomo con un cuore immenso, la sua scomparsa mi ha lasciato un gran vuoto. Il nostro percorso musicale è stato unito per un lungo periodo, abbiamo vissuto 23 anni di Guarracino insieme, poi, negli anni ’90, io ho sentito il bisogno di cambiare, di non limitarmi al genere napoletano ed ho intrapreso un percorso mio che poi ha dato vita al progetto di Anema e Core, che è stato un successo da subito.
Si può dire dunque che la musica è la Sua vita?
La musica per me è tutto. Amo anche andare a pescare, in quanto sono figlio di pescatori, ma la musica è tutto per me, mi sta dentro l’anima.
Com’è nato l’incontro magico tra Lei e la musica?
Sono nato in una famiglia di chitarristi, i miei fratelli Bruno e Gianni erano entrambi chitarristi. Quando ero piccolo mio fratello Bruno suonava con Peppino Gagliardi e in casa mia si respirava tanta musica, la passione è venuta da sé.
I Suoi concerti rappresentano un trait d’union tra tradizione e innovazione, ciò li rende unici, cos’è per Lei la tradizione e cos’è l’innovazione?
La tradizione è l’orecchio sempre nel passato e l’innovazione è l’occhio nel futuro. Non bisogna mai dimenticare il passato per creare qualcosa di nuovo, io sono sempre alla ricerca del nuovo…
Da cosa trae origine il nome “Anema e Core”?
Io ho dato sempre tutto di me, come faccio nelle mie serate, nelle quali cerco di dare il massimo, sia se sto bene sia se sto male, e dunque ci metto sempre l’anima e il cuore.
“Anema e Core”… quante anema quanto core?
Sempre 50 e 50.
La Taverna “Anema e Core” è l’essenza di Capri, una formula unica per un’isola magica, sicuramente un marchio distintivo, ma la Sua musica in realtà arriva ovunque…
Ho tenuto concerti dappertutto, in tutto il mondo. Anche quest’anno avrò una tournée di sette date in America, a partire da dicembre. Nel mio ultimo tour in America ho capito che il pubblico è desideroso di divertirsi, di ballare ed apprezza molto il mio repertorio.
Se dovesse fare una distinzione tra pubblico italiano – e specificamente partenopeo – e pubblico straniero, che differenze scorge?
In questo periodo, in particolare, la Taverna è zeppa di stranieri, loro apprezzano sempre molto il mio repertorio, pur senza capire la lingua, ma io non riesco a fare a meno del pubblico napoletano, mi dà la carica.
Se dovesse esprimere in una sola parola la Sua artisticità?
Io sono un pescatore con la chitarra in mano.
In 50 anni di successi ha percorso tutto il panorama musicale, ci sono ancora nuovi orizzonti che vorrebbe esplorare?
Sì, sono sempre alla ricerca di nuovi stimoli, mi piace esplorare ed amo anche molto improvvisare. Nella mia arte l’estro ha giocato sempre un ruolo molto importante, soprattutto nel rivisitare in chiave più ritmata e moderna il repertorio classico napoletano.
Qual è il sogno più grande di Guido come artista e quello più grande per Guido uomo, al di fuori del palco?
Il sogno più grande come uomo è quello di stare bene in salute, chi sta male può capire. Voglio star bene perché voglio godermi ancora la vita. Come artista, credo di aver realizzato quasi tutti i sogni miei, ma ho talmente tanti cassetti…
Un messaggio conclusivo a chi lo vuole rivolgere?
A tutto il pubblico che mi ha sempre seguito e che tuttora mi segue rivolgo un messaggio di ringraziamento. L’altro messaggio che vorrei trasmettere è un messaggio di serenità, contro la cattiveria che dilaga sempre più.
Photo Credits: Press Office Guido Lembo