Araki Amore, alla Galleria Carla Sozzani la mostra di Nobuyoshi Amore

Verranno esposte dal 18 novembre al 12 febbraio 2017 nella prestigiosa galleria milanese le opere di uno dei più grandi e controversi fotografi giapponesi contemporanei, noto per le sue foto principalmente di genere erotico. Ottanta scatti, a cura di Filippo Maggia, di cui la maggior parte inedite e realizzate negli ultimi due anni. I suoi lavori sono esposti nei più importanti musei del mondo tra cui la Tate di Londra e il San Francisco Museum of Modern Art.

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Si intitola “Araki Amore” la mostra curata da Filippo Maggia esposta alla galleria Carla Sozzani dal 18 novembre. Propone ottanta scatti di Nobuyoshi Araki, un artista generoso, infaticabile esploratore delle passioni umane e fine ritrattista, capace di mettersi in profonda relazione con il soggetto.

Il percorso espositivo svela i temi classici della sua produzione fotografica: ritratti, nudi, composizioni floreali, città metropolitane. Il tutto rielaborato attraverso interventi diretti sulle stampe grazie a sequenze organizzate di immagini e grazie al recupero di negativi realizzati nei passati decenni.

In questi ultimi lavori la figura femminile appare meno ostentata, come evocata. L’universo femminile rimane per l’artista giapponese un mistero che non si stancherà mai di esplorare: “Dirò una cosa che potrà sembrare estrema, assurda” ha detto Araki al curatore Moggia. “Io non so nulla sulla natura delle donne. Attraverso l’obiettivo cerco di arrivare all’essenza delle cose e, nel caso delle donne, di ciò che sono, il loro vivere quotidiano oppure la loro sessualità. Tutte però sono diverse l’una dall’altra, per questo continuo a scattare”. Nelle fotografie figure di danza della ballerina Kaori, bambole e altri pupazzi che da sempre popolano il mondo onirico del fotografo di Tokyo.

Nei suoi lavori i temi dell’eros e della morte tornano costanti: “Dopo la reincarnazione nella mia nuova vita, fotografia sarà ancora la prima parola che pronuncerò. La fotografia è stata come un contratto lungo quasi sessant’anni. – La fotografia è amore e morte – sarà il mio epitaffio.”

Araki appartiene a una generazione di artisti nipponici emersa nel 1960, mentre il Giappone stava sperimentando uno sviluppo economico radicale e un’urbanizzazione senza precedenti a seguito del dopoguerra. La fotografia stava evolvendo rapidamente sia nelle sue forme tradizionali, come il fotogiornalismo, sia nella pubblicità e nell’arte. Il suo sguardo è stato influenzato dalle trasformazioni sociali, dai cambiamenti culturali e dal consumismo.

In mostra alla Galleria Carla Sozzani anche tre nuove composizioni di più di 100 polaroid, a colori e in bianco e nero, scelte e accostate dall’artista come fossero quadri, opere uniche, e un video-documentario che presenta, per la prima volta in Italia, Nobuyoshi Araki al lavoro in una sessione di nudo con la danzatrice Kaori, realizzato nel luglio dello scorso anno a Tokyo. In esposizione fino al 12 febbraio 2017.

Photo credits: Ufficio Stampa Galleria Carla Sozzani, Deamideamachina Art Work

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